Seregnese purosangue del quartiere Crocione, Giacinto Santambrogio nasce il 25 aprile 1945.
E’ il giorno della liberazione del suo paese e questo spirito di
libertà. Di coraggio e di indipendenza, Giacinto non lo tradirà mai.
E’ il fratello Antonio, appassionato di ciclismo, a spingerlo verso
l’avventura delle due ruote. Nel 1962, eccolo il nostro Giacinto, con la
sgargiante divisa giallo-blu della Salus Ciclistica Seregense.
Il patron è l’indimenticabile Giuseppe Meroni, i quattro
appassionati che seguiranno Giacinto, passo dopo passo, sono: Peppino
Baffa, Aldo Longoni, Giulio Meroni ed Ezio Pezzetti.
A Linate nel 1964 la prima clamorosa affermazione: insieme a
Maurizio Figini, Teresio Brusegan e Antonio Borgonovo vince la Coppa
Adriana: corsa per cronometro a squadre ed è il tricolore nel Campionato
italiano categoria allievi.
Tra i dilettanti il palmares di Giacinto Santambrogio allinea più di
venti vittorie e nel 1969 affronta il grande salto tra i
professionisti.
Per tre anni sarà con la Molteni di Eddy Merckx e nel 1972 passerà
alla Salvarani – Bianchi e il suo capitano sarà felice Gimondi.
Splendido, indomito combattente del ciclismo, Giacinto Santambrogio chiudeà la sua onorata carriera alla Inoxpran nel 1979.
A fianco di due grandi del ciclismo come Merckx e Gimondi, Giacinto
Santambrogio è tra i gregari più forti del ciclismo di quegli anni. E
tuttavia il suo spirito di lottatore indomato non può racchiudersi nel
troppo angusto guscio del gregariato.
Quando è giorno di sole Giacinto si avventa! E vince!
Questa, la sua qualificata presenza nella storia ciclistica italiana.
Tour de France:
1975 – La tappa di Melon (ed erano 7 anni che un italiano non vinceva una tappa al Tour).
1977 – Il bis nella tappa con arrivo a Lorient.
Giro d’Italia
Nel 1971 la tappa di Lainate e nel 1974 è primo sul traguardo di Salsomaggiore.
Nel 1974 è primo con Gimondi e Rpdriguez, alla crono-staffetta
Altri splendidi successi di Giacinto Santambrogio sono:
- Il trionfo alla Coppa Bernocchi nel 1969 e la stupenda vittoria alla Tre Valli Varesine dove trionfa nel 1972.
- Nel 1974 Giacinto vince anche il Gran Premio di Camaiore.
Nella sua onorevole carriera professionistica Giacinto Santambrogio conterà 14 successi.
Gregario, sì! Ma quando si doveva vincere , non ce n’era per nessuno.
Sarà nel Campionato del Mondo canadese che si svolgerà a Montreal il
25 agosto del 1974 che Giacinto Santambrogio mostrerà al mondo di quale
tempra sono fatti i veri campioni.
Nel finale di quella corsa durissima, Giacinto è in fuga con Merckx, Poulidor, Van Springel e il francese Martinez.
Gli azzurri sono crollati tutti, anche Francesco Moser sta’
mangiando polvere nelle retrovie e il buon nome del suo paese, paese
d’Italia, ma anche paese di Seregno, è sulle sue spalle. Giacinto si
difende come un leone. Non può battere Merckx, il “cannibale” è troppo
forte. E neanche può battere Poulidor: Raymond è l’idolo di Francia e
solo sua maestà Anquetil lo può umiliare senza remissione. Però c’è
Martinez di mezzo per il podio. E Martinez, Giacinto lo può battere.
Anzi, è certo di poterlo battere. Il terzo posto significa il podio: il
terzo gradino del mondo! Lo tradisce invece il salto della catena:
arriverà quarto.
Il Commissario Tecnico Nino De Filippis lo abbraccia… “Bravo Giacinto, sei il primo degli Italiani, il quarto del mondo!”
Oggi, con lo stesso entusiasmo di quel giorno, il suo Comune e tutti gli sportivi seregnesi gli fanno festa e gli rendono onore.
Ed è giusto così perché Giacinto Santambrogio è stato un campione, un campione della sua seregno.
Pierino Romanò
Seregn de la Memoria
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