venerdì 11 novembre 2011

La Gazzetta dello Sport Ciclismo La sfida di Stefania Nel nome di Alfonsina

La sfida di Stefania
Nel nome di Alfonsina

Milano, 11 novembre 2011

CORRIDORI D'AUTUNNO - Un letargo breve e intenso, 20-30 giorni, indispensabile per ritrovare la voglia di torturarsi in bici per i rimanenti 11 mesi fra allenamenti e corse. Proseguiamo la serie con Stefania Baldi

Stefania Baldi
Corridori d’autunno. E’ il momento non solo del riposo e della preparazione, ma anche dei sogni e dei progetti. Stefania Baldi sta facendo una corsa particolare, perché rincorre un sogno che è già diventato progetto e che forse si trasformerà in realtà: passare da atleta a team manager. Di una squadra femminile. Nuova.
- Nome e cognome: Stefania Baldi.
"Nata a Milano, nel 1975. Primo amore: atletica leggera, dalla Snam all’Atletica Fanfulla Lodigiana. Quattro e ottocento: 59"5 sul giro di pista, indoor, e 2’19" sui due giri. Andavo meglio in allenamento che in gara: colpa dell’ansia da prestazione. Secondo amore: ciclismo".
Quando?
"Due anni e mezzo fa. Prima le granfondo, poi - miracolosamente - tra le professioniste con la Fanini Store. A 33 anni. La prima corsa il 7 marzo 2010, a Cornaredo. Andata malissimo. Due giri e mezzo su 10, poi ritirata. Però già il 30 marzo, a Novi Ligure, sono riuscita ad arrivare in fondo. Un trionfo".
Se avesse cominciato 10 anni prima...
"... avrei combinato molto di più. Ma mi sono divertita, e tanto. E a parte la tensione alla griglia di partenza, il resto dell’ansia sono riuscita a stemperarla nei 100 e più chilometri delle corse. Ho perfino finito il Giro del Trentino!".
Adesso?
"Dare una squadra ad altre ragazze con la stessa passione per la bici: Team Alfonsina, in omaggio ad Alfonsina Strada, che nel 1924 partecipò al Giro d’Italia degli uomini. Alle ragazze vorrei garantire almeno il minimo: bici, divise e rimborso-spese. Il punto debole del progetto è quello economico. Ma se un paio delle aziende contattate mi danno fiducia, una delle case costruttrici di biciclette ci dirà sì, e allora la squadra si potrà fare".
Alfonsina Strada
Intanto?
"Ho contattato alcune atlete senza ingaggio, ci stanno e si allenano. Ci sta anche Monica Ceccon, mia amica ed ex compagna di squadra, che gareggia con la Nazionale di St. Kitts and Nevis, adesso è là, ma pronta a tornare qua. Io ho un lavoro ’normale’, da consulente grafica, ma intanto penso, immagino, costruisco, invento".
Per esempio?
"Ho parlato con Paolo Facchinetti, che ha scritto un libro sulla storia di Alfonsina Strada. Potrei mettermi in contatto con i nipoti di Alfonsina, che abitano a Lacchiarella, vicino a Milano, per la presentazione della squadra. E potrei anche sentire Andrea Satta, il cantante dei Tetes de Bois, la band romana che ha scritto un pezzo e fatto un video su Alfonsina con l’astrofisica Margherita Hack. Quanto alla divisa, la vedo di base nera, con una grafica d’epoca, tipo la Leopard degli uomini, che vagamente ricordi proprio quella di Alfonsina".
Il ciclismo femminile guadagna spazi.
"Spazi e titoli. E non ha nulla in meno di quello maschile. Saranno le stesse cicliste a dimostrarlo. Basta dare loro la possibilità". Ce la farà? Ce la farete? "Ce la faremo. Tutti insieme. Ogni giorno aumentano amici, sostenitori e fiancheggiatori. Questo TeamAlfonsina ha così tanta poesia che sarebbe proprio un peccato non farlo decollare. Sono certa che anche ’La Gazzetta dello Sport’ ci darà una mano. Vero?".
Marco Pastonesi


 www.ciclismoinrosa.net

Nessun commento: