venerdì 26 giugno 2009

Chirio-Forno d’Asolo in lutto per la scomparsa di Zina Stahurskaia




Ha gettato la dirigenza gialloverde nel più profondo sconforto e lasciato un profondo dolore la notizia della tragica morte avvenuta quest’oggi di Zinaida Stahurskaia.
Originaria di Vitebk, 38 anni, campionessa del mondo a Plouay (Fra) nel 2000 e vincitrice del Tour de France 2002 in maglia Chirio Forno d’Asolo, Zinaida Stahurskaia è deceduta oggi pomeriggio in allenamento mentre rifiniva la preparazione in vista del campionato nazionale bielorusso in programma domani a Minsk. La fine della campionessa bielorussa è stata a dir poco orribile.
Erano circa le 15 circa quando Zina, ad una ventina di km da Minsk, stava pedalando dietro macchina. All’improvviso dall’opposto senso di marcia una jeep ha invaso la corsia. Accortosi del pericolo la persona che guidava l’auto nella cui scia si trovava Zinaida, è riuscito ad evitare l’impatto, ma la povera Stahurskaia che pedalava a testa bassa è stata centrata frontalmente ed in pieno dalla grossa autovettura. La scena che si è presentata ai primi soccorritori è stata terribile.
La notizia è rimbalzata immediatamente nell’ambiente mondiale del ciclismo femminile ed inevitabilmente ha raggiunto Franco Chirio in Lituania, dove il team manager in questi giorni era impegnato a seguire le prove di campionato nazionale crono e strada in cui erano impegnate le ragazze tesserate per la Chirio Forno D’Asolo.
Nonostante la sua carriera fosse stata segnata da una lunga squalifica per doping comunque terminata nel giugno 2007, Franco Chirio dalla Lituania ricorda così Zina: “Con noi aveva vissuto un periodo di grazia. Vestì la maglia gialloverde nelle stagioni 2002, 2003 e 2004. Il primo anno vinse 11 gare e subito il Tour dove conquistò anche la maglia del Gpm e della Combinata, finendo seconda al Giro di Toscana e del Trentino come al Giro d’Italia da dove però s’impose nella classifica a punti ed in quella del Gpm. Alla Chirio Forno d’Asolo ha regalato 28 vittorie e quasi tutte di grande caratura e prestigio. Per come interpretava la gara e come correva, mai fuori dalla prime 4-5 posizioni, praticamente faceva squadra da sola, non perché ora non è più con noi, per me è stata la più forte di tutti i tempi”.

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