mercoledì 20 aprile 2011

Gauss RDZ Ormu Unico1: è il turno della storica Freccia Vallone, quarta sfida di World Cup Uci


Foresi, Borchi, Kapusta, Kuchinskaya, Antoshina, Ferrier, sarà questa la formazione della Gauss RDZ Ormu Unico1 che mercoledì 20 aprile disputerà la prossima classica del Belgio, quarta puntata della World Cup femminile Uci. Il biglietto da visita della corsa vallone è composto da tre nomi: Luperini (5 Giri e 3 Tour vinti), Cooke (Campionessa Olimpica e Mondiale), Vos (iridata su strada, pista, ciclocross) tutte inserite di diritto nell’albo d’oro dei record con 3 vittorie per ciascuna. La favorita d’obbligo sarà ancora lei, la cannibale in rosa Marianne Vos, già vincitrice allo sprint della recente Van Drenthe, 3° prova di cdm affrontata sulle stradine e le pietre d’Olanda il 16 aprile, dove la nostra Julia Martissova è giunta tredicesima.
La leadership in Coppa, dopo le prime tre prove, appartiene all’olandese Van Vleuten che precede la connazionale Vos e la svedese Johansson. Quinta la portacolori della Gauss Tatiana Antoshina, ma la Pegoraro tende subito a precisare “non abbiamo il pensiero di puntare alla classifica di coppa, il nostro obiettivo è prepararsi al meglio e presentarsi in condizione per il Giro. In ogni singola prova faremo, come sempre, il nostro massimo, puntando al risultato pieno”. La Coppa del mondo quest’anno prevede in tutto nove prove in Italia, Belgio, Olanda, Cina, Spagna, Svezia e Francia, mentre la prossima edizione della corsa rosa partirà il 1 luglio da Roma per concludersi il a Torino il 10 luglio e avrà il Mortirolo come Cima Coppi.
Nel frattempo la carovana femminile vive d’attesa. La Freccia andrà in scena in concomitanza con la prova dei prof, precedendola sul traguardo di circa un’ora. Nel menu 109,5km con 9 Gpm, tra quali un passaggio e la conclusione sul terribile muro di Huy, famoso per quell’ultimo km fuori soglia al 18 %, sotto gli applausi e le grida di un’entusiasta e davvero sportivo pubblico belga, posizionato fin dall’alba su quelle pendenze con un “birrino” e un panino in mano. Un’atmosfera unica. 
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