Cornuda, 6 marzo 2012
Pavé, pavé e ancora pavé. Tre corse, stesse, o quasi, situazioni. Si comincia giovedì 8 marzo con la Drenthe 8, si continua sabato 10 con la Ronde Van Drenthe, prima prova della Coppa del Mondo, e si conclude domenica con la Novillon Eurocup. Un trittico di corse in linea concentrato nella provincia di Drenthe, in Olanda.
Tre corse che rappresentano la seconda uscita stagionale della nuova formazione della Diadora-Pasta Zara-Manhattan, dopo la prima, sfortunata, trasferta al Tour of Qatar.
Il direttore sportivo Aldo Piccolo potrà contare su sei atlete: l’iridata Giorgia Bronzini, le altre due italiane Giada Borgato e Alessandra D’Ettorre, nonché le tre lituane Inga Cilvinaite, Edita Janeliunaite e Agne Silinyte.
Tre corse, un comune denominatore: il pavé, appunto.
“La Ronde Van Drenthe è paragonabile alla Parigi-Roubaix maschile - commenta Diana Ziliute, dall’alto della sua esperienza -. Si corre in mezzo al bosco e devi fare i conti con lunghi tratti di pavé che spezzano il ritmo e dove le brutte sorprese sono sempre in agguato. O arrivi per primo su quei tratti insidiosi, o si soffre. Sempre.”.
Una corsa che, sulla carta, si addice poco alla punta di diamante della squadra, Giorgia Bronzini.
“Non è detto - osserva ancora Diana -. Giorgia è agonisticamente scaltra. Se la squadra la mette in testa al gruppo nel pavé, potremmo vederne delle belle!”.
Tre corse che rappresentano la seconda uscita stagionale della nuova formazione della Diadora-Pasta Zara-Manhattan, dopo la prima, sfortunata, trasferta al Tour of Qatar.
Il direttore sportivo Aldo Piccolo potrà contare su sei atlete: l’iridata Giorgia Bronzini, le altre due italiane Giada Borgato e Alessandra D’Ettorre, nonché le tre lituane Inga Cilvinaite, Edita Janeliunaite e Agne Silinyte.
Tre corse, un comune denominatore: il pavé, appunto.
“La Ronde Van Drenthe è paragonabile alla Parigi-Roubaix maschile - commenta Diana Ziliute, dall’alto della sua esperienza -. Si corre in mezzo al bosco e devi fare i conti con lunghi tratti di pavé che spezzano il ritmo e dove le brutte sorprese sono sempre in agguato. O arrivi per primo su quei tratti insidiosi, o si soffre. Sempre.”.
Una corsa che, sulla carta, si addice poco alla punta di diamante della squadra, Giorgia Bronzini.
“Non è detto - osserva ancora Diana -. Giorgia è agonisticamente scaltra. Se la squadra la mette in testa al gruppo nel pavé, potremmo vederne delle belle!”.
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