Philadelphia (Usa), 3 giugno 2012
“Gli ultimi due chilometri mi sono accodata alla ruota dell’australiana Rochelle Gilmore, che mi sembrava la più motivata e combattiva, nonché una velocista importante. Sulla rotonda a 500 metri dal traguardo, però, l’ho persa e mi sono trovata indietro nell’impostazione della volata. Ho trovato l’apporto di Alessandra D’Ettorre che mi ha tirata lunga ai 400. Alla sua ruota ho ripreso terreno, ma ormai lo sprint era lanciato. In sostanza, mi sono ritrovata a fare due volate, una per prendere posizione, l’altra per giocarmi lo sprint vero e proprio. Ho recuperato, ma la tedesca Ina Teutemberg ha vinto bene e la Gilmore mi ha battuto di un niente. Sono soddisfatta. Durante la gara non ho accusato problemi e finalmente, dopo l’infortunio e le cadute, mi sono ritrovata a combattere in una volata vera. Merito anche della squadra, che ha lavorato benissimo. Adesso le cose non possono che andare meglio”.
Giorgia Bronzini ce l’ha messa tutta per bissare il successo dello scorso anno al Liberty Classic di Philadelphia, ma sulla sua strada ha trovato una Teutemberg in gran forma e una Gilmore che si giocava l’ultima chance per accedere alle Olimpiadi di Londra. Tre grandi protagoniste che si sono battute per il successo in una volata senza grandi sussulti, ma da entusiasmo alle stelle per i 30 mila spettatori che ogni anno invadono il Benjamin Frankling Parkway di Philadelphia dando vita a uno spettacolo nello spettacolo.
Già, perché il Liberty Classic non è solo una prova del campionato statunitense e una delle gare ciclistiche (maschile e femminile nella stessa giornata) più note degli States. E’ molto di più. E’ una festa popolare del ciclismo, dove grandi e piccoli vivono una giornata all’insegna del divertimento, della spensieratezza, della passione per il clismo. Una giornata liberty, appunto. Il tutto ai piedi di quella scalinata (Philadelphia Museum of Art) diventata il simbolo del “we are the champions” grazie a Silverster Stallone e alla saga del suo Rocky di memorabile memoria cinematografica.
A Philadelphia la Diadora-Pasta Zara-Manhattan ha chiuso la sua trasferta negli Usa (oltre a Bronzini e D’Ettorre erano presenti Amber Pierce, Polona Batagelj e Inga Cilvinaite), iniziata con la partecipazione all’Exergy Tour. Una trasferta che ha evidenziato una squadra in salute, pronta a dare l’anima per la sua leader, ma anche un team sfortunato, che continua a non raccogliere quanto semina.
L’importante, però, era recuperare Giorgia Bronzini dopo l’infortunio alla spalla e la nuova, pericolosa caduta nella seconda giornata dell’Exergy. Da questo punto di vista, sono arrivati segnali confortanti.
Adesso la due volte campionessa del mondo della Diadora-Pasta Zara-Manhattan andrà a Livigno ad intensificare la preparazione in altura. Per quanto riguarda i suoi programmi agonistici, sicuramente la rivedremo al Campionato Italiano di Pergine Valsugana, il 20 giugno, e poi al Giro. Si sta inoltre vagliando la possibilità di schierarla anche al Giro del Trentino, il 16 e 17 giugno, ma una decisione in merito non è ancora stata presa”.
L’addetto stampa
Giovanni Bertizzolo
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