Dopo la bella fuga verso Terracina
nella prima tappa del Giro d’Italia da parte di Alina Bondarenko, c’era attesa
per le leader di Rus Velo nella cronometro svoltasi oggi a Roma. E le atlete
della formazione russa non hanno tradito le attese. Se a vincere, in maniera
forse inattesa, è stata Marianne Vos (Rabobank), Rus Velo ha piazzato a ridosso
delle migliori le proprie punte di diamante. Per lungo tempo al comando dopo
una prestazione superlativa, Olga Zabelinskaya si è inchinata soltanto davanti
a sei avversarie che l’hanno preceduta, chiudendo in settima posizione. “Una cronometro breve ma molto tecnica –
ha commentato Zabelinskaya subito dopo la conclusione alle Terme di Caracalla –
con un caldo insopportabile. Credo di
aver fatto una buona prova, in un confronto diretto con le migliori specialiste
mondiali. C’era da spingere il rapporto lungo nei lunghi rettilinei e da
rilanciare prontamente all’uscita dalle curve strette posizionate lungo il
tracciato”. Hanka Kupfernagel ha concluso in quattordicesima posizione,
rimproverandosi soltanto un errore nei sei chilometri e seicento metri coperti
a forte velocità: “Ho preso male una
curva, ho dovuto rallentare –ha spiegato la tedesca di Gera dopo l’arrivo –
ed in una cronometro così breve sono
errori che si pagano subito sul tempo complessivo. Comunque ho avuto buone
sensazioni, nonostante un caldo incredibile, che ha sfiorato i quaranta gradi”.
Ed il diciannovesimo posto di Irina Molicheva è la conferma dello stato di salute
complessivo della squadra, attesa da due giornate decisamente più intense con
le due frazioni toscane ricche di salite ed in grado di tracciare in profondità
la classifica generale: “Oggi siamo stati
ancora una volta protagonisti – ha chiarito Jochen Dornbusch – domani cambia la musica ed entreranno in
scena le ragazze con cui vorremmo curare con maggior attenzione la classifica
generale, anche se con una Zabelinskaya in grande condizione potremmo ambire ad
una bella prestazione già domani”. Centoventiquattro chilometri
sull’Appennino Tosco Emiliano da Vernio a Castiglione dei Pepoli con la scalata
del Montepiano dopo quaranta chilometri ed il finale con i sedici chilometri di
salita verso la cima più alta di tutta la corsa, il Passo della Futa.
Roma (Italia), 30 giugno 2012
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