domenica 30 agosto 2009

Incredibile Diana Ziliute (Safi-Pasta Zara), a 33 anni vince in Francia il Trophée d’Or


Un altro trionfo. Diana Ziliute non finisce di stupire. A 33 anni, dopo aver vinto tutto in una carriera inimitabile, l’atleta lituana di Montebelluna della Safi-Pasta Zara ieri, in Francia, ha vinto Trophée d’Or, importante gara internazionale a tappe.
Un successo maturato nella quarta e ultima frazione della gara, St. Germain du Puy-St. Amand Montrond, di 106 km. Alla partenza la Ziliute occupava la seconda posizione nella graduatoria provvisoria, staccata di un solo secondo dalla francese Béatrice Thomas. Dopo aver vinto la seconda tappa, martedì scorso, la Ziliute aveva perso la leadership della gara il giorno dopo, sulle rampe di Cosne s/Loire, ma si era sempre mantenuta a ridosso delle prime.
Ieri, nella giornata decisa, in una frazione di gara tutta pianeggiante, ha fatto la differenza. Un’altra volta.
Il successo è maturato in volata. Le compagne di squadra della Safi-Pasta Zara (Giorgia Bronzini, Inga Cilvinaite, Eneritz Itturiaga, Rasa Leleivyte e Svetlana Paulikaite) per tutta la gara hanno rintuzzato gli attacchi delle avversarie. L’obiettivo era portare la Ziliute alla volata finale e così è stato. Uno sprint che si sono giocate Ziliute, Holler, Jeuland e Gilmore. Negli ultimi 100 metri la capitana della Safi-Pasta Zara non ha lasciato scampo alle avversarie. Vittoria di tappa (la seconda) e conquista del Trophée d’Or.
Nella classifica generale, Diana Ziliute ha preceduto Edita Pucinskaite di 10”, Emma Johansson di 22” e Noemi Cantele di 25”. Decima la Leleivyte.
“Anche oggi lavoro perfetto della squadra - ha commentato dopo il successo Diana Ziliute - la mia vittoria è merito di tutte loro. La volata non è stata facile, c’era anche un po’ di vento a disturbare e siamo arrivate in tante ai 300 metri. Ma sto attraversando un buon momento di forma e nello scatto deciso ce l’ho fatta. Questo è un successo promettente in vista dei Mondiali di Mendrisio di fine settembre. Manca poco meno di un mese e penso di avere ancora un margine di miglioramento che mi permetterà di arrivare in Svizzera con la condizione migliore”.

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