giovedì 26 agosto 2010

Trophée d’Or, prima tappa in volata ad Alona Andruk che dedica la vittoria a Marina Romoli



Comincia alla grande il Trophée d'Or in Francia per la Safi-Pasta Zara-Manhattan. La prima tappa, da Saint Amand Montrond a Mehun sur Yèvre, di 76,9 km, è stata vinta in volata dall’ucraina Alona Andruk che così centra il suo secondo successo stagionale dopo il Gp Città di Novi Ligure.
Appena scesa dalla bici, Alona ha dedicato il successo a Marina Romoli.
“Sono tre mesi che inseguo una vittoria per poterla dedicare a Marina. Oggi ci sono riuscita e qui con me c’è anche lei, la mia grande amica che sta combattendo la battaglia più importante della sua vita. Forza Marina!”.
Bel tempo, ma vento. Prima frazione di gara pianeggiante, con le insidie tutte concentrate alla fine, nel circuito paesano molto tecnico, con curve e controcurve che spezzano il ritmo e il gruppo è a contatto di gomiti.
Non succede nulla di significativo. Qualche scatto, relativo contro scatto e via andare. Così fino al circuito. Dove arriva il momento topico. I treni delle varie squadre entrano in fibrillazione per la volata finale. La Safi-Pasta Zara-Manhattan lavora per Rasa Leleivyte, la velocista della squadra. Per lei tira Eleonora Patuzzo, che si piazza tra le prime. Ai 200 metri si gira, ma non vede la Rasa, che è stata chiusa e ha perso l’attimo fuggente. Vede, però, che ha in scia Alona Andruk e vede anche che si è creato un buco dove la compagna può infilarsi e volare via. Si sposta e le grida “Vai dritta, tira, vai dritta”. Alona capisce al volo. Spinge, spinge, spinge. Senza neanche guardarsi intorno. Finché si ritrova a tagliare per prima il traguardo. Poi è solo gioia. Una gioia tenuta lì per tanto tempo, che esplode come una deflagrazione.
“E’ per Marina, è per Marina…”. Le ragazze della Safi-Pasta Zara-Manhattan si stringono. Contente, commosse, soddisfatte.
Seconda finisce Emma Johansson, che qui ha vinto nel 2008.

Ufficio stampa Safi-Pasta Zara-Manhattan
www.ciclismoinrosa.net

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