“L’Eroica è una gara bellissima, stupenda, magica, unica nel suo genere, capace di regalare sensazioni indescrivibili solo a correrla. Figuriamoci se arriva anche la vittoria. Complimenti davvero agli organizzatori. - ha dichiarato Rosane Kirch nell’intervista andata in onda domenica sera su RadioDue -. Questa è una gara destinata sicuramente ad entrare tra le classiche più importanti ed ambite del calendario internazionale femminile. A me è andato davvero tutto per il verso giusto. D’altronde per vincere non serve solo attraversare un momento particolarmente felice, ma occorre anche trovare quella giusta dose di fortuna che non guasta mai. Specialmente in corse del genere, dove una foratura rischia di compromettere tutto, magari all’ultimo metro dell’ultima salita”.
Ed il numero 13 di dorsale ha portato davvero parecchia fortuna a Rosane Kirch, uscita in ottime condizioni dal Giro di Toscana. Nel Chianti la carioca ha trovato una giornata davvero strepitosa per tornare a vincere sulle strade italiane, dopo le soddisfazioni raccolte in avvio di stagione in Brasile alla Volta Ciclística do Futuro e al campionato sudamericano di Medellin chiuso con l’argento al collo.
La ragazza di Franco Chirio non solo ha vinto, ma ha letteralmente stracciato le avversarie. Si è resa protagonista di una strepitosa ed esaltante galoppata solitaria, durata la bellezza di 60 km, iniziata lungo il “muro” di San Martino nel terzo settore di sterrato, dove proprio sotto la spinta della brasiliana si è sgretolato il drappello di otto atlete rimasto al comando dopo la selezione naturale che in precedenza aveva assottigliato un più folto plotoncino di 19 unità. Una volta spiccato il volo, l’azione solitaria è stata coronata con distacchi abissali inflitti alle avversarie che nulla hanno potuto per arginare la giornata di grazia della Kirch. L’abruzzese Alessandra D’Ettorre ha varcato la soglia del traguardo staccata di 5’, mentre la friulana Martina Corazza di oltre sei minuti. A completare il trionfo gialloverde è arrivato il 6° posto di un’altra brasiliana, Uenia Fernandes, in ritardo di otto minuti e mezzo dalla scatenata compagna di squadra.
“Ancora oggi non ci credo. La fatica è stata enorme, credetemi. Il mio resterà il primo nome scritto ad apparire nell’albo d’oro dell’Eroica. Ne sono orgogliosa. E’ stato importante restare sempre lucidi per poter guidare al meglio la bici nei tratti più impervi e difficili – riprende e spiega Rosane Kirch –. Come nutrirmi con scrupolo per non rischiare di restare senza energie. In pratica ogni 20 km circa ho mangiato qualcosa. Ringrazio il direttore sportivo che mi ha consigliato i rapporti migliori per non piantarmi quando la strada prendeva a salire con pendenze impossibili. Abbiamo montato una serie col 39x27 come rapporto massimo, alla necessità tornato utilissimo. Quindi è stato fondamentale correre con gomme Vittoria modello Pro Team Prb, per intenderci quelle col battistrada verde, gonfiate a dieci atmosfere”.
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