giovedì 30 dicembre 2010

L’iridata Bronzini si racconta al Tg5 Mediaset: “Il ciclismo femminile è cresciuto: merita più attenzione”



L’impresa iridata di Giorgia Bronzini a Geelong 2010 è entrata nella galleria delle imprese sportive dell’anno che va a concludersi. Per celebrare il successo il Tg5 ha dedicato un’intervista alla 27enne piacentina curata da Giacomo Crosa.
Giorgia in maglia azzurra, in poco più di tre minuti, ha raccontato dell’urlo australiano; parlato del valore dello sport di squadra; del movimento ciclistico che non riesce a valorizzare come sarebbe giusto e meriterebbe il ciclismo femminile; ha raccontato dell’avvio allo sport fatto attraverso la ginnastica artistica; del suo hobby rappresentato dal vino e del suo piercing.
Per ascoltare il servizio integrale trasmesso all’interno del Tg5 Mattina del 28/12/2010 è disponibile il seguente link: http://www.ciclonews.it/popaudio.php?id=183

Sono passati circa tre mesi, da quel giorno, da quel 2 ottobre australiano. Cosa è rimasto sulla pelle?
Sicuramente - attacca l’iridata al microfono di Giacomo Crosa - l’emozione di quando ho tagliato il traguardo. Quel grido era un po’ di liberazione e per fare sapere subito alle mie compagne di squadra che avevamo vinto. Che l’Italia aveva vinto. Infatti le ho cercate subito per ringraziale, per stringerci assieme. Perche ancora una volta l’Italia femminile ha fatto vedere che insieme si possono ottenere tante cose, al di là che il ciclismo a volte viene visito come sport individuale. Per quanto mi riguarda la squadra è importante”.
In questo confronto con il ciclismo degli uomini. Hai un po’ di rabbia per la poca attenzione o altro?
“Un po’ di rabbia si c’è e anche rammarico. E’ almeno da quattro anni che il ciclismo femminile fa vedere grandi cose, ma non è che l’ambiente sia cresciuto come hanno fatto le atlete”.
Il tuo rapporto con l’attrezzo, la bici qual è?
“Beh praticamente nullo. A volte, se non c’è una mia compagna che mi avverte che la ruota tocca il freno oppure ho la ruota un po’ sgonfia…io praticamente sono la tipica che prende la bici, pedala, va ad allenarsi o a correre e basta”.
La ginnastica artistica è stato il tuo primo amore, vero?
“Si è stato il mio primo amore, da lì ho iniziato con l’agonismo. Credo che sia stata una base davvero importante, sia per la disciplina che comunque anche per le basi del mio corpo”.
Qual è il tuo maggiore hobby!
“Mah, a me piace il vino in primis! Quindi, magari come hobby frequento qualche enoteca. Oppure mi piace ritrovarmi a casa di qualche amico a sorseggiare qualche buon bicchiere di vino. Non è mica che ci facciamo litrozzi. Mi piace il buon vino! Quello che mi ispira maggiormente? Sono piacentina quindi sicuramente il gutturnio è un vino che apprezzo tanto!
Scusa, vedo sotto le tue labbra un chiodo. Cosa rappresenta, è un momento di trasgressione. Che significato ha?
“L’ho messo a Los Angeles, a Hollywood. Era una delle prime prove di Coppa del Mondo su pista che disputavo. Mi ero ripromessa che se avessi vinto una medaglia l’avrei fatto il piercing. Così è stato”.
Quando lo toglierai?
“Non lo so. Forse quando smetterò di correre. E’ un po’ come un amuleto, un portafortuna”.



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