Oggi a Milano la presentazione delle nuove disposizioni federali a favore del settore giovanile
Milano, 21 febbraio 2012 - Si è tenuta oggi presso la sede del Coni di Milano la conferenza stampa della Federazione Ciclistica Italiana dal titolo La FCI guarda ai giovani, nella quale il Presidente FCI Renato Di Rocco ha presentato ufficialmente le nuove disposizioni federali introdotte a partire dal 2012 a favore della crescita del settore giovanile.
Si tratta di una serie di modifiche e iniziative progettuali riconducibili a quattro principali macroaree di intervento che sono: lattività alternativa e la multidisciplinarietà nelle categorie giovanili, la crescita e lo sviluppo dei vivai, lo sviluppo delle scuole di ciclismo e lintroduzione della figura del coordinatore tecnico regionale.
Accanto al Presidente Di Rocco, al Segretario Generale FCI Maria Cristina Gabriotti e al Vice Presidente Vicario Flavio Milani a presentare le nuove disposizioni hanno dato il loro contributo il consigliere federale Gian Pietro Forcolin e il responsabile del settore giovanile Maurizio Luzzi presenti in rappresentanza del Gruppo di Lavoro Intersettoriale che, lavorando in sinergia con il Consiglio Federale, ha sviluppato il progetto. Inoltre alla conferenza erano presenti anche i tecnici Paolo Bettini (strada), Marco Villa (pista), Marino Amadori (under23), Rino De Candido (junior), Ludovic Laurent (bmx), Fausto Scotti (ciclocross), Antonio Silva (downhill e trial) e Mario Valentini (paralimpici) che hanno avvalorato attraverso le loro esperienze professionali la valenza del progetto. Assenti giustificati il C.T. del settore femminile Edoardo Salvoldi e il C.T. del cross country Hubert Pallhuber impegnati con le relative squadre rispettivamente in Nuova Zelanda e Spagna.
Le nuove disposizioni sullattività giovanile approvate dal Consiglio Federale il 24 agosto 2011 sinquadrano nella svolta culturale che la Federazione Ciclistica sta portando avanti a tutto campo spiega il presidente FCI Renato Di Rocco. Incidono, infatti, su abitudini, mentalità e comportamenti radicati per ridare impulso e prospettive di crescita al ciclismo italiano. è la prima volta nella vita federale che tutte le Commissioni competenti sono coinvolte in un progetto intersettoriale frutto di unattenta analisi dei dati e delle buone pratiche realizzate sul territorio. Le norme riguardano, in particolare, lapproccio dei giovani alla pratica ciclistica, che deve privilegiare laspetto educativo e ludico, senza precoci richieste prestative, e il successivo equilibrato avviamento allagonismo, che deve garantire il sostegno, la crescita e la maturazione dei talenti secondo i criteri di polivalenza e interazione tra le varie specialità del ciclismo, pista, abilità, fuoristrada e strada, adottati con successo dalle nazioni più avanzate. Il movimento ciclistico italiano è sostanzialmente vitale e competitivo, ma abbiamo individuato nella propensione unidirezionale verso lattività su strada un forte limite al suo sviluppo. La strada-dipendenza, la ricerca del risultato subito e a tutti i costi, la mancanza di flessibilità e interscambio tra i diversi settori, da un lato impediscono la formazione del ciclista completo e moderno, dallaltro alimentano tentazioni di pratiche illecite e pericolose per la salute. Sono convinto che allargando il ventaglio delle offerte sul territorio faremo un grande passo avanti nel proselitismo, arginando anche labbandono precoce di tanti giovani. Non solo strada, ma anche pista e fuoristrada (ciclocross, mountain bike, bmx e trial). La moltiplicazione dei centri di avviamento, la formazione di vivai basata sullinterazione tra le società giovanili e di categoria superiore, listituzione del coordinatore tecnico regionale sono punti fondamentali di un progetto che, proprio per il suo carattere innovativo, incontra anche resistenze. Ma confido che la parte più consapevole e lungimirante del nostro movimento saprà guardare allinteresse del ciclismo italiano e al suo futuro sostenendo con forza le nostre scelte.
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Ufficio Stampa FCI
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