Silver City (New Mexico), 29 aprile 2011
La parola d’ordine era “controllare”, difendere la maglia di leader di Mara Abbott. E così è stato. La seconda tappa del Tour of the Gila, 125 chilometri pianeggianti, con salitine appena accennate e un sole primaverile ad accompagnare la carovana, ha visto la vittoria dell’ex giocatrice di hockey canadese Heather Logan-Sprenger e ha consolidato la leadership di Mara Abbott.
Forte del vantaggio conquistato ieri, arrivando in solitudine sul Mogollon, la statunitense della Diadora-Pasta Zara-Manhattan oggi si è limitata a stare nel gruppo, lasciando alle compagne il compito di rintuzzare i vari attacchi e aspettando di ritrovare le montagne (indossa anche la maglia di miglior scalatrice), il suo terreno ideale.
“Dopo il secondo sprint bonus - ha commentato Mara Abbott dopo l’arrivo a Silver City - le altre squadre hanno tentato di attaccarci, soprattutto la Pactimo che occupa la seconda e terza posizione nella classifica con Flavia Oliveira e Clara Hughes. Finché è partita una fuga capeggiata da Heather Logan-Sprenger. L’abbiamo lasciata andare e ne abbiamo controllato gli sviluppi in quanto erano tutte atlete in ritardo nella generale. Le mie compagne, in particolare, tenevano sotto controllo la Pactimo. E hanno fatto un grande lavoro per contenere i tentativi di attacco e consentirmi di conservare la maglia di leader. Hanno sempre tirato davanti a tutte. La Diadora-Pasta Zara-Manahttan si è confermata come una squadra di valore e affiatata”.
Così al traguardo è arrivata per prima , e da sola, Heather Logan-Sprenger. Quinta la Hughes (a 1’26), ottava Eleonora Patuzzo (prima atleta della Diadora-Pasta Zara-Manhattan), staccata di 1’27”, nona la Oliveira (a 1’27”) e tredicesima la Abbott (a 1’32”).
Domani terza tappa, la crono individuale a Silver City.
Classifica generale Tour of the Gila dopo due tappe: 1. Mara Abbott (Diadora-Pasta Zara-Manhattan); 2. Flavia Oliveira, a 14”; 3. Clara Hughes, a 44”; 4. Andrea Dvorak, a 1’16”; 5. Heather Logan-Sprenger a 1’25”.
In allegato, foto di Mara Abbott
Press Office
Giovanni Bertizzolo
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